Privacy Facebook: semplice, o forse no

, in Digital PR e Reputation, Social Media

Il controllo sulla Privacy Facebook da parte nostra sembrerebbe molto migliorato con le ultime versioni dell’interfaccia web e mobile, ma è parecchio più complessa di quanto Facebook stessa cerchi di farci credere. Lo spunto per questo post me lo ha fornito un buon articolo di Wired, che definisce ambigua e mistificante la posizione del Social più popolare al mondo su questo tema.

SF_Blog_Teaser-Facebook-Privacy

Personalmente, non sono particolarmente ossessionato dalla Privacy online: considero la cessione di informazioni personali come il prezzo occulto dei servizi gratuiti di cui disponiamo con tanta abbondanza. Parto dall’assunto che la riservatezza, online, semplicemente non esista, e cerco di tenermelo ben chiaro in mente quando condivido un contenuto. Cioè cerco di fare in modo che quel contenuto mi porti benefici e non danni, e quindi l’attenzione si sposta sulla natura di ciò che scrivo e posto – sulla Content Media Strategy, quindi.

Malgrado questa impostazione mentale da RealPolitik, un post di Wired sulla Privacy Facebook ha attirato la mia attenzione: il titolo engaging – “Here’s How to Use Facebook’s Mystifying Privacy Settings”: è stato quel Mystifying a agganciarmi, quanto conta un buon titolo per il successo di un post! – ha fatto il suo dovere.

 

Le basi della Privacy di Facebook

La prima parte dell’articolo contiene informazioni utili soprattutto per un neofita del social, parla delle impostazioni sulla Privacy Facebook che sono presentate – anche con una certa visibilità – raggruppate nel menu con il lucchetto [per la mobile app bisogna cliccare l’ultima icona nella barra in basso, quella con 3 linee, fare un po’ di scroll e sceglere “Collegamenti rapidi alla privacy“]

 

Facebook-Privacy-2

 

Qui il consiglio principale, condivisibile. è di creare e usare le liste per indirizzare i contenuti più adatti alle diverse audience che compongono il nostro network personale.  Le liste di Facebook sono state una evidente copia delle cerchie di Google+; sulla carta un’ottima idea, ma non sono bastate a G+ per guadagnarsi uno spazio consistente nel Social World, e non è che le liste di Facebook godano di maggiori fortune: non le usa quasi nessuno.

Giustamente Wired sottolinea che le impostazioni che adottiamo per definire il perimetro di visibilità dei nostri post vale solo per il futuro; i contenuti precedenti restano con le impostazioni che utilizzavamo quando i abbiamo pubblicati, quindi se ci siamo accorti con orrore che stavamo usando l’impostazione “Pubblico” dobbiamo andare nel nostro Diario e modificare la visibilità dei vecchi post, uno ad uno.

 

Perchè Mystifying?

Le opzioni del menu di Controllo della Privacy sono poche e semplici e Facebook le rende disponibili direttamente dalla barra blu del menu principali, quindi in modo evidente: quindi ci sentiamo confortati dal fatto di avere a disposizione un punto di accesso chiaro e facile da usare. E allora perchè Wired usa il termine “mistificanti”?

Perchè Facebook, come un abile prestigiatore, cattura la nostra attenzione con l’oggetto vistoso nella mano destra per non far notare il gesto furtivo che sta compiendo la mano sinistra.

 

La Privacy di Facebook non brilla per trasparenza: breve guida per un profilo più sicuro Condividi il Tweet

 

A un livello un po’ più profondo

La seconda parte dell’articolo è decisamente più interessante. Dimentichiamoci il vistoso menu Controllo della Privacy Facebook, che ci ha dato quello che poteva, e andiamo verso aree dello schermo che di solito bazzichiamo meno. Click sull’icona a triangolo, l’ultima a destra della barra blu e poi click su “Impostazioni“.

 

Facebook-Privacy-3

 

La voce che ci interessa è “Applicazioni”:

 

Facebook Privacy 4

 

Una prima osservazione: malgrado ponga una discreta attenzione nel concedere ad applicazioni l’accesso a Facebook, mi sono ritrovato comunque un elenco consistentemente più lungo di applicazioni abilitate di quanto mi aspettassi. Servizi che magari avevo provato tempo fa, altri di cui sinceramente non ricordo nulla … li ho ritrovati tutti lì, autorizzati a accedere ai miei dati. Via con una drastica pulizia, ho tenuto solo le applicazioni che mi interessano davvero.

Ma le scoperte più sottili e interessanti si fanno andando a vedere un paio di box che si trovano subito sotto:

  • Applicazioni, siti web e plugin
  • Applicazioni usate dagli altri

 

Facebook Privacy 5

 

Il primo box è quello che attiva o disattiva la Piattaforma [Platform]. Si ha la sensazione di aver trovato qualcosa di rilevante, con quel nome da Matrix, e infatti lo è. Si tratta del marchingegno che permette di fare [a noi e anche a Facebook] una serie di azioni alle quali siamo così abituati che non ci prestiamo più caso, come accedere ad un sito usando il pulsante “fai login con Facebook”, vedere a quali nostri amici piace quel sito o lo stanno utilizzando in quel momento.

Quello che fa la Piattaforma è da una parte trasferire al sito esterno alcuni dei nostri dati, dall’altra ricevere dati dal sito esterno in merito alle attività che stiamo facendo lì: dove clicchiamo, cosa ci piace, ecc: informazioni che saranno utili a Facebook per sapere cosa ci interessa e profilare la pubblicità.

La Piattaforma è  tutto o niente: se decidiamo di disattivarla, Facebook non è contenta, e quindi appare questo avviso

 

Facebook Privacy 6

 

Da notare che anche disabilitando la Piattaforma, i nostri dati già acquisiti da siti e applicazioni che li usavano resteranno in loro possesso. Facebook se ne lava le mani e consiglia di contattarli uno ad uno [piuttosto complicato, visto che non c’è un elenco].

Che si fa con la Piattaforma, la si disattiva? Non c’è una risposta univoca.

Io non l’ho fatto, malgrado sia chiaro che ha un forte impatto negativo per la Privacy Facebook, perchè mi interessa che alcuni servizi che utilizzo per lavoro continuino a integrarsi con FB, e non ho onestamente capito – nè ho trovato informazioni precise online – se con la disattivazione perdo questi collegamenti, i dati, i risultati delle attività precedentemente fatte con questi servizi: per esempio, mi pare di aver capito che Hootsuite, la Social Media Dashboard che utilizzo intensivamente, utiizzi la Platform.

Ma forse più istruttiva è la sezione “Applicazioni usate da altri”. Wired non ne parla perchè consiglia [anche se un po’ timidamente] di disattivare la Piattaforma, ma per me cliccare su questo box è stata una vera sorpresa:

 

Facebook Privacy 7

 

Non avevo mai modificato le impostazioni di quest’area, e quindi quelle che mi sono comparse sono l’equivalente della radiazione fossile per il Big Bang: un’istantanea delle condizioni originarie, il default di Facebook. Che, come si vede, prevede che le applicazioni di terzi acquisiscano praticamente tutte le mie informazioni dell’account a parte le preferenze religiose e politiche.  Come?

Lo dice il primo paragrafo, sono gli amici di Facebook i nostri peggiori nemici. Siccome possono vedere le nostre informazioni [che pensavamo vedessero solo loro, avendo impostato la Privacy su “Amici”], le possono condividere con le applicazioni che loro usano;

Tu –> i tuoi amici di Facebook [accedono ai tuoi dati] –> I giochi che usano [accedono ai loro dati ed ai tuoi]

Passata la meraviglia iniziale, ho spuntato tutti i box.

Ma l’ultimo paragrafo non lascia scampo: si torna al manicheismo della Piattaforma, sempre lei. L’unico modo per impedire a siti e servizi terzi di acquisire anche altre informazioni – come la lista dei miei amici – è disattivare la Piattaforma.

 

I nostri contenuti e la pubblicità

L’ultimo suggerimento di Wired è relativo a un tema che spesso scatena discussioni e irritazione: ma le mie foto, la mia stessa faccia, potrebbero una volta o l’altra essere usate da qualcuno per una campagna pubblicitaria senza che possa fare nulla, senza che mi venga persino chiesto nulla?

La sezione delle Impostazioni che ci interessa è “Inserzioni“:

 

Facebook Privacy 8

 

e il punto critico è “Siti di terzi“. Dove Facebook dichiara di non consentire alle applicazioni di terzi e alle reti di pubblicità di utilizzare le immagini dei suoi utenti o il loro nome. Subito dopo però riduce notevolmente la tassatività di questa affermazione: lo potrebbe fare eccome, in futuro.

Quindi, meglio modificare subito l’impostazione per questa opzione; click su “Modifica

<img data-attachment-id="1203" data-permalink="http://www.strutturafine.it/social-media/privacy-di-facebook.html/attachment/privacy-facebook-9" data-orig-file="https://i2.wp.com/www.strutturafine.it/wp-content/uploads/Facebook-Privacy-9.png?fit=539%2C113" data-orig-size="539,113" data-comments-opened="1" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="Privacy Facebook 9 | StrutturaFine" data-image-description="<p>Facebook Privacy 9 | per negare il consenso alla futura cessione di contenuti e informazioni personali | StrutturaFine #socialmedia #smm #facebook</p>
" data-medium-file="https://i2.wp
seroquel generic.com/www.strutturafine.it/wp-content/uploads/Facebook-Privacy-9.png?fit=539%2C113″ data-large-file=”https://i2.wp.com/www.strutturafine.it/wp-content/uploads/Facebook-Privacy-9.png?fit=539%2C113″ class=”aligncenter size-full wp-image-1203″ src=”https://i2.wp.com/www.strutturafine.it/wp-content/uploads/Facebook-Privacy-9.png?resize=539%2C113″ alt=”Facebook Privacy 9″ data-recalc-dims=”1″ />

e scegliamo “Nessuno” per eliminare questa sgradevole ipoteca per il futuro.

 

Takeaway

Prova a verificare le impostazioni della tua Privacy Facebook, e se non hai davvero bisogno delle integrazioni con altri servizi e applicazioni, disattiva la Piattaforma.

Se ti interessa il post di Wired che ho spesso richiamato in questo post questo è il link:

Wired: Here’s How to Use Facebook’s Mystifying Privacy Settings

#facebook #socialmedia #privacy

 

Share_on