Adobe Flash – per i siti, è finita

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L’immagine desolante che apre questo post è ciò che tra poco si vedrà se navigando si arriva ad un sito in Adobe Flash.

Se hai un sito in Flash è ora di metterne in cantiere uno nuovo. C’è stato un tempo, lontano [in realtà pochi anni fa] in cui Flash era trendy: ormai è il marchio della vecchiezza e rimanda un’immagine pateticamente superata anche per il proprietario del sito. Era da smantellare almeno dal 2011, ma ora diventa impellente, vediamo perché.

 

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Quando l’Html era giovane e Ajax non esisteva, fu il momento di Adobe Flash. Piaceva ai grafici perché permetteva le animazioni e soluzioni statiche molto più raffinate ed estetizzanti; piaceva anche agli sviluppatori, perché era facile e rapido. E ai clienti, perché i loro siti erano visivamente più “belli” [dal loro punto di vista].

Molti elementi convergenti hanno contribuito a innescare il declino di Flash [solo le menti semplici e la razionalità aristotelica cercano una sola causa per ogni effetto]. La rapida crescita di release e di potenza di Html, che si è rapidamente trasformato in un linguaggio potente e sicuro; uno sviluppo analogo per Php; Javascript; la diffusione dei framework come Joomla, Drupal e infine WordPress – che da solo oggi è la piattaforma di quasi il 50% dei primi 100 blog nella classifica di Technorati e ha un installato di quasi 75 milioni di siti. #Wordpress ha più visitatori unici di Amazon, e ogni secondo vengono pubblicati 6 nuovi post Condividi il Tweet.

Mobile e Flash

Come sanno tutti i possessori di iPhone e iPad, Apple non ha mai supportato Flash con IOS, ufficialmente per motivi di sicurezza. Seccante per gli utenti Apple, una percentuale significativa di siti erano impraticabili, ma restavano pur sempre i navigatori mobile con device non Apple, e tutti i navigatori da Pc e Mac.

Certo, per un navigatore mobile consultare un sito Flash è un’esperienza deprimente, ma in generale non molto diversa da quella che si sperimenta con un gran numero di siti non responsive. Finché l’attenzione per la Mobile Experience non è stata considerata rilevante dalle imprese, la sensibilità per il fastidio [e il danno autoprocurato] derivante da un sito non navigabile è rimasta modesta: lo è tutt’ora, considerando la quantità di siti che sono in linea e restano inadatti al mobile: malgrado al continua crescita degli accessi in mobilità, che nel luglio 2015 hanno superato anche in Italia – in tempo passato online – quelli da postazione fissa.

Nell’aprile 2015, Google ha assestato un’altra picconata ai siti non responsive – quindi a tutti i siti realizzati con Adobe Flash: tutti i siti che non risultano Mobile Friendly sono penalizzati nei risultati delle ricerche, indipendentemente dai loro parametri naturali di traffico: il famoso Mobilegeddon.

Il risultato combinato di tutto ciò è questo:
Infographic: Bye Bye Flash! | Statista
You will find more statistics at Statista

Sono passati solo 4 anni, ma la caduta è impressionante. A metà 2011 circa il 50% di tutti i siti utilizzava la tecnologia Adobe Flash, all’inizio di quest’anno solo il 16%. Si può notare l’impennata della curva verso il basso in corrispondenza della fine del primo terzo del 2015, il periodo dell’annuncio del Mobilegeddon da parte di Google.

Adobe Flash; suona la campana

Perché ora diventa impellente buttar via il proprio sito Flash? Cosa ci può essere di peggio dell’effetto combinato del rifiuto di Apple e di Google che dichiara la penalizzazione a tappeto?

Non c’è limite al peggio. L’insopportazione di Google per Flash non è un fatto fine a sé stesso: Google vive di advertising, e i siti impraticabili da mobile sono una jattura per chi produce il 20% – destinata a salire costantemente – dei propri introiti pubblicitari da mobile. Coerentemente, Google ha quindi annunciato che da luglio 2016 non accetterà più banner pubblicitari basati su Adobe Flash.

Ma Flash è anche sempre più guardato come un massacratore delle performance dei siti e un pericolo per la sicurezza, e anche Amazon lo ha eliminato dalle opzioni per le proprie inserzioni pubblicitarie.

Ed infine, Mozilla Firefox ha eliminato il plugin Flash dalle opzioni di default del browser [11,5% di quota di mercato]. L’aspettativa è che anche Chrome segua la stessa strada [35% di quota], e che in tempi brevi i siti adobe Flash based diventino letteralmente vuoti, come quello – vero – che ho utilizzato per l’immagine di copertina di questo post.

#Flash #mobile #plugin #responsive

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